lunedì 4 giugno 2007

Un ritorno s / gradito

Ciao L;
è da un pò che non ti scrivo. In questi giorni la mia testa è occupata da mille pensieri diversi. Potrei dire che sono successe tante cose, ma alla fine non è vero.
Mi sto rendendo conto che nella mia vita prima o poi tutto ritorna. Errori e persone del passato, riemergono. Certe situazioni ormai sgretolatesi, si ricostruiscono. Ho paura. Paura perchè, come molto si ripresenta ciclicamente, non voglio che mie vecchie sensazioni mi occupino la mente. Specialmente la deprimente sensazione del dolore mentale, e dell'emarginazione.

Tutto torna...
  1. Il ritorno numero "Uno" è stato ieri sera. Poco conto [..forse..]. E' successo prima che cominciassi a scriverti L. . Però te ne parlai a voce. L'ingegnere: figura di 15 anni più grande di me del periodo prenatalizio 2006. Mi ero da poco trasferito in questa città, ed era la prima cosa buona mi capitasse dopo un paio di mesi spesi nell'adattarmi alla nuova realtà. Mi piaceva. Era dolce e si, troppo buono. Poi sai, la prassi vuole che la gente vicino a me piombi in uno stato di confusione mentale; indecisioni esistenziali; e finale esiliazione spirituale. Così tanti saluti all'ingegnere. Ci stetti male non poco. Mi chiedevo come una persona così grande e (teoricamente) matura potesse avere sti squilibri mentali immotivati. Andò come andò. Per un pò continuò a dirmi che gli dispiaceva, che avremmo dovuto rivederci, che prima o poi mi avrebbe invitato a bere qualcosa ecc... Non accadde mai. Ieri sera siamo usciti assieme. Saran passati quanti?.. 4/5 mesi forse dall'ultima volta che l'ho visto. E' sempre bello come allora.
    {
    Siam andati al cinema a vedere un film a dir poco orrido: "Zodiac".
    Circa due ore e mezza di dialoghi su ipotesi di assassini con mille nomi di
    personaggi che non ci si sta dietro. Alla fine avevo perso sensibilità al sedere.
    Fortuna ho avuto un weekend riposante senò mi sarei addormentato dopo la prima ora.
    }
    Abbiam molto chiacchierato del più e del meno ma è stata una serata piacevole. Riesce sempre a farmi ridere e ciò mi fa felice. Ha un modo di fare e parlare suadente e affascinante. Ma al momento dei saluti, la lingua in bocca non me la son fatta infilare: "Mmm.. Sai, non mi sembra molto il caso... " ho detto. Senza disappunto, m'ha nuovamente rilanciato un improbabile invito a casa sua per una cena o roba simile. Ma son già tranquillo non ci sarà mai.

  2. Avevo 11 anni. Prima media. Classe con 6 maschi e circa 16 femmine. Di chi potevo essere subito amico se non delle due più strambe!? Dopo 10 anni sono ancora le mie migliori amiche. Ma alla soglia dei 16 anni le loro strade, che sin dalle elementari si erano incrociate, si son divise. Stessa classe di liceo, ma smisero di parlarsi. Un litigio furioso per motivi che ora non ricordo neanche più chiaramente le mise l'una contro l'altra. Fu un dramma per me. Imparai a destreggiarmi fra inviti fatti all'una all'insaputa dell'altra, e cose simili. Non potevano trovarsi assieme nella stessa stanza. 5 anni son passati. E circa 3/4 mesi fa, hanno ricominciato a parlarsi. Il tempo ha cancellato ogni astio fra loro e rivederle riabbracciarsi e scusarsi reciprocamente m'ha fatto scendere una lacrima. Lo ricordo come fosse un ora fa.
    Ora però stanno tornando sensazioni vecchie, adolescenziali. Forme di gelosia non amorosa. Ma puramente possessiva. Capitava, negli anni passati, che loro a volte si vedessero senza dirmi niente. Non perchè non mi volessero, ma semplicemente volevano stare un pò loro due sole. Io impazzivo quando poi lo sapevo: mi sentivo escluso, con la paura di perdere le due persone a cui volevo più bene al mondo(esclusa la famiglia ovvio). Di rimanere senza amici e finire col suicidarmi di solitudine... [la magia dei castelli in aria]. Sta di fatto che son riuscito a superare questa "tremenda turba adolescenziale" sano e salvo, ehehe!
    Ma ora ho di nuovo paura. Loro due sono unite forse più di allora. L'essere state separate per anni ed essere cresciute abbracciando stili di vita totalmente diversi forse ora le avvicina ancora di più: l'una alla scoperta di ciò che l'altra è diventata.
    "Sentiranno meno il peso della mia lontananza ora che non abitiamo più tutti e tre nel raggio di un paio di kilometri? Mi rimpiazzeranno con un nuovo amico? La loro riscoperta amicizia potrà tranquillamente fare a meno dell'elemento utile a formare il vecchio trio?"
    Di ciò ho paura. 10 anni le conosco. Ma non riesco a parlare loro di questa cosa. Perchè sicuramente non mi direbbero se fosse vero: "Si Luca, ora possiamo anche fare a meno di te. Ci divertiamo ugualmente, anzi anche di più, pure quando tu non ci sei!". Cercherebbero di rassicurarmi e basta. Ma poi io mi sentirei comunque emarginato. Non vorrei mai sostituirle con nessuno, ma riconosco che il farmi nuovi amici per me è sorprendentemente difficile; anche se lo vorrei tanto. Sono abbastanza schivo e timido, e ciò mi preclude ogni approccio. A volte penso che siano le mie inconsce manie di protagonismo ed egocentrismo a farmi scattare ste paure. Ma riflettendoci non è vero. Ho solo paura.

  3. L'emarginazione auto inflitta è terribile. Può essere causata da molte cose penso. Ti obbliga a stare solo, a schivare gli sguardi e parlare il meno possibile anche con gli amici più cari. Ti deprime, ti fa piangere. E ti pone il dubbio: "Vale la pena vivere così? Rimarrò solo per sempre. A parte la mia famiglia, nessuno riuscirà ad amarmi per come sono dentro".
    L'adolescenza: periodo magico e insieme, per alcuni, arduo. Una prova di sopravvivenza quasi. Certo, quando stai passando un brutto periodo ti dici sempre che "nessun altro capisce cosa sto passando!"; e pensi che peggior problema al tuo non esista.
    Io, come capita a molti bambini che crescono, sono passato per il periodo "oddio santo la mia acne mi sta distruggendo!". ["oddio santo", solo perchè a 13 anni anni ancora mi era proibito dire parolaccie!] Ero bagattato, deturpato, sfigurato, devastato. Un campo di battaglia. Inguardabile. Io stesso facevo fatica a guardarmi. Molto spesso alla mattina per lavarmi il viso, andavo nel bagno in cui non c'era lo specchio. Non volevo vedermi. Speravo che andando a scuola inconscio del mio stato sarei riuscito a guardare in faccia compagni e professori. Piangevo spesso e volevo stare solo. Non riuscivo in nessun modo a mandarla via. Questo strazio è durato 4 anni mi sembra. Verso i 19 anni ero completamente "pulito", nuovo e rinato. Anche nella mia testa. Mi guardavo allo specchio sorridendo felice di me e della mia nuova pelle. L'immagine di me con quelle cose in faccia non c'era più.
    Ma il ricordo del dolore si. Quello all'occorrenza, lo ricordo perfettamente. Ogni dettaglio e spigolatura tagliente di quel pesante supplizio, che mi alienava da tutto ciò che mi serviva a sorridere ed essere solare come di mia natura; è vivo. Solo assopito è stato in questi ultimi anni.
    Ora, un mio familiare sta male. Qualcosa che ancora si deve capire cosa cazzo sia, lo sta assalendo, costringendolo a bendarsi le parti nude del corpo per la vergogna. Quando ho visto quella cosa sono rimasto disgustato. Gli ho fatto il verso con la vocina; la frase TOP della mia adolescenza in ambiente domestico: "Ma Luca, conta quello che hai dentro, non come sei fuori. E le persone che non lo capiscono devi evitarle!". Ha colto ovvio il lato "ironico" della cosa. L'ho detto mentre strimpellavo la chitarra, con lo sguardo basso sulle corde per non far vedere gli occhi lucidi che mi erano venuti. Avrei voluto piangere, perchè dolore ancora più grande di quello che per 4 anni ho passato, sarebbe che lo stesso dolore lo provasse una persona che amo. E quello spigolo nel tempo smussatosi, m'ha sbattuto in testa più affilato che mai.
    Non voglio che vada in giro a testa bassa, allontanandosi dagli amici o inventando qualche scusa per non vedersi con gli amici in tutte le sue strambe attività creative. Non riuscire neanche più a incazzarsi con qualcuno che ti frega il parcheggio perchè la lite non sussisterebbe: l'altro per la pena si scuserebbe e andrebbe altrove.
    Io poi, dopo quello che ho passato, ho la repulsione per tutto ciò che deturpa la bellezza di una pelle bianca e liscia. Ma stupendomi di me stesso, ho aiutato questa persona a fasciarsi, senza provare alcuna senso di ritrarmi.

  4. Posso ormai dire che il mio storico Ex, è tornato nella mia vita. Dire sottoforma di "amico" sarebbe forse esagerato, ma la cosa più bella è che ora riesco a parlarci senza pensare che vorrei infilargli la lingua in bocca o possedere ancora in esclusiva quel corpo. Mi confesso a lui, come facevo quando stavamo assieme. Chiedo consigli, ridiamo e scherziamo. Penso di non amarlo più e, cosa più bella, forse non riuscirei neanche ad amarlo di nuovo. Può anche parlarmi dei problemi sentimentali con l'attuale suo ragazzo, che me l'ha portato via, senza che io abbia smanie omicide. Un ritorno gradito dunque. Ma in forma diversa.
Ciò che semino ora, deduco quindi mi ritornerà in futuro.

[Buono a sapersi]

3 commenti:

  1. mamma mia Zodiac è tremendo... 2 ore e mezza di perizie grafologiche.... volevo morire!

    RispondiElimina
  2. Ciao!Potresti lasciare qui il tuo contatto msn?

    RispondiElimina
  3. Per Dave: L'avrei voluto anchio se non fosse che, per fortuna, non l'ho apagto io il biglietto del cinema.. hihih

    Per Anonimo: Bhè si, come no! Poi da uno anonimo che me lo chiede di sicuro :P

    RispondiElimina