lunedì 25 giugno 2007

Avevo 16 anni

Con quali occhi mi guardi?
Vedi me, o ciò che più desideri?
Con quali orecchie mi ascolti?
Vorresti mai smettere di sentirmi?
Con quali mani mi tocchi?
Un gesto qualunque, o speri di poter accarezzare tutto il mio corpo?
Come mi pensi?
Illumini il mio viso?Senti il mio odore pungere?Il mio calore ti annebbia?

~

E' stato venerdì L; . Tre giorni fa avevo 16 anni.
Come mi è successo spesso, conosco ragazzi in chat. Per lo più la conoscenza rimane ferma a quel livello: virtuale. Conoscenze che durano anche molto, molo tempo. Senza mai essersi visti di persona. Gente con cui mi fa piacere parlare ogni tanto, perchè simpatica, dai buoni consigli, e disponibile. Gente che cerca la tua stessa cosa: qualcuno con cui chiacchierare per passare del tempo.
Da quando sono arrivato in questa città, non ho stretto rapporti nuovi concreti. Sento che la gente è diversa da casa mia. Diciamo che... molti "se la tirano". E persone così, preferisco evitarle.
Fra tutta questa virtualità, circa 3 mesi fa sono(non ricordo come)venuto in contatto con un ragazzo che vive vicino a dove ora sto. Saran 4 o 5 Km da me. Come sempre si è iniziato chattando: fra cazzate varie, domande per conoscersi, foto, il nostro passato, riflessioni profonde, i nostri gusti...ecc ecc.
Mia stessa età, abbastanza cose in comune e passioni. L'unica sostanziale differenza è che non ha mai avuto esperienze con altri ragazzi.
Un mesetto fa siamo usciti per la prima volta. Chiacchierato camminando per kilometri attorno al centro città! Poi altre volte lui è venuto da me. Ma non è mai successo niente di niente.
E' praticamente come il mio ex(non oggettivamente): uno che se lo vedessi per strada non lo cagherei di striscio perchè non il mio tipo; ma se imparassi a conoscerlo, e ad amarlo, diventerebbe bellissimo ai miei occhi.

---> L'Amore ti pone un filtro. Altera le percezioni --->

In queste ultime volte che ci siamo visti, ho avuto la strana sensazione che lui fosse agitato dalla mia presenza. E sentivo che poteva essere perchè si stava un pò incottando di me. Era proprio una sensazione netta, distinta. Non mi era mai capitato prima di essere così certo di un sentore a pelle.
E da questo momento è scattata la spia d'allarme in me.
Mi viene spontaneo pensare e riflettere su di lui ogni tanto. La cosa che più mi confonde è che non capisco con quale sentimento lo faccio.

{
Penso con paura a lui? Temo forse di affezionarmici o che possa piacermi?
E' un ritorno alla semplicità del passato, alle vecchie vere emozioni. Potrà darmi qualcosa che non provo da tanto tempo?
Sono felice di averlo nei miei pensieri?
Ma sono sicuro di volere ciò?
Forse è tutta un'illusione.

Mi piace, non mi piace: non può semplicemente essermi indifferente!?
}

E' un ragazzo gentile, simpatico. Assolutamente comune. Non ha la minima pervenza di gay.
Su consiglio, avrei dovuto ricorrere al metodo "collaudato" per capire se provo qualcosa per lui: baciarlo. Stop; niente di più. Le emozioni di un bacio possono rivelarti molte cose. Devi solo ascoltarlo. Il mio primo bacio è stato una di quelle cose che penso non scorderò mai. Un tuono.
Ad ogni modo... Data la mia risaputa timidezza, anche con un ragazzo che timido e impacciato lo è più di me, non riesco a lanciarmi con la prima mossa. Mi blocco. Ma dovevo sfruttare l'occasione. Gli ho chiesto di venire a ballare con me e i miei amici venerdì ad una disco. Lui ha accettato contento. Non ha compagnie gay e forse gli ha fatto piacere conoscere altra gente.
Un pò mi "vergogno" (più che vergogna, che non ne ho, è rispetto di una morale di comportamento; che ho!)ma, ho bevuto fino a ubriacarmi e ho spinto lui a fare lo stesso. E' successo. Ci hanno lasciati in auto a casa mia. Non capivamo tanto e gli ho detto: "Dubito ci sia un autobus a quest'ora, secondo me è meglio se sali...". Non se l'è fatto ripetere.
I miei ricordi sono ora abbastanza sfocati, ma dapprima eravam seduti alla scrivania e io ogni tanto mi accasciavo al tavolo. Lui mi tirava su chiedendomi di continuo se stavo bene. Ho appoggiato la mia testa alla sua spalla mentre sospiravo per la mia stanchezza. Gli ho detto: "Non so te...ma io ora mi metto nel letto che mi gira un pò". Mi ha seguito. Mentre sono appoggiato al suo petto mi afferma l'evidenza della sua impacciataggine, che si vergogna un pò perchè non ha mai baciato un ragazzo. Io sorrido; trovo dolce la sua "ingenuità". Lo guardo negli occhi, mi avvicino e lo bacio. A parte i suoi denti che ogni tanto metteva in mezzo, non ho sentito nient'altro. Intendo che non l'ho ascoltato: non ho ascoltato il bacio. Non l'ho seguito. Se però l'ho ascoltato, significa che non mi ha trasmesso niente. Muto. E ora non so cosa pensare.
Davvero, mi sento la mente vuota. Incapace di formulare un ragionamento che mi porti a comprendere ed analizzare la situazione.

Abbiam passato la notte assieme, senza chiudere occhio. Baciandoci e parlando. Niente di più.
Stranamente, le conseguenze della sbronza mi sono arrivate verso le 8 di mattina. In cui ho cominciato a nn stare proprio benissimo. Lui ha capito ed è tornato a casa.

Anche se non so niente di quello che potrebbe succedere, mi sento contento della notte passata con lui.

Quei semplici gesti, e le ingenue parole. Avevo 16 anni.

Nessun commento:

Posta un commento